martedì 2 ottobre 2007

Introspezioni umoristiche

Gli dicevo di me:

“ Io sono bipolare.

Non sentirti responsabile se mi vedrai elettrica ed esuberante alcuni giorni, e depressa, con idee suicide in altri.

Non credo di essere malata, questo no.

Anche quando dico bipolare, in realtà è solo per dare l’idea.

I momenti di euforia sfrenata non sono mai tanto maniacali da potermi nuocere, e anche la depressione, non è mai così intensa da annullare la voglia di vivere; è più una malinconia intensa, un nichilismo profondo;è male di vivere.


Devi sapere questo, se decidi di vivere fino in fondo il folle volo che hai deciso di intraprendere.

Se decidi di vivermi accanto.

Non è facile… non lo è nemmeno per me, che tante volte non starei nella stessa stanza con me stessa, se potessi!

Ma…

Quando vivo bei momenti, sono capace di dare tanto. Di regalare tanto. Ho l’impressione di contagiare un po’ di esuberante serenità a chi mi sta accanto.

Non sono poi tanto male, in quei momenti…


Ma ci saranno occasioni, in cui ti darò colpe che non hai, solo perché improvvisamente mi renderò conto di come faccia male vivere, e di come sia insoddisfacente la mia esistenza.


Ti darò la colpa della mia solitudine, della mia frustrazione, della mia insoddisfazione, anche se non l’avrai.

Anche se sarai perfetto con me.

E sarò inconsolabile. Sarò sofferente. Sarò da detestare.


Poi, all’improvviso, senza una causa reale, inizierà di nuovo a splendere una luce…

Ti sveglierò la mattina con un bacio e con un sorriso, e cercherò di non far sparire mai la felicità dalle tue labbra. Sarai il centro dei miei pensieri, il centro del mio mondo, e la vita mi sembrerà un dono prezioso, solo perché mi ha permesso di incontrarti.


Devi sapere questo di me.

E’ necessario.


Ti permetterà di capire le mie scelte, di perdonare o condannare i miei errori.


Sarai capace di cogliere segreti e sfumature per le quali ora sei cieco.

Cose che, a prima vista, non diresti mai possano essere mie.

Conserva l’impressione fresca che hai di me, ma non ti affezionare troppo…

L’adolescenza?

Si beh… è passata e finita per fortuna!

Non ero capace di amarmi, allora.

Ero cicciottella, mi vedevo terribilmente goffa, brutta e impacciata.

Ma il problema è che non ero capace di volermi bene. Non mi apprezzavo, non vedevo qualità. Non volevo vederne. Era tutto nero, e destinato a morire presto.


Un po’ di quel pessimismo mi accompagna ancora adesso, ma gli si affianca costantemente un’incredibile voglia di vivere.


Dammi la mano.

Abbracciami adesso.

Cerca di sentirmi…

E decidi. Vuoi veramente vivermi accanto?




Ho immaginato di raccontarmi.

L’ho fatto a voce alta,

parlando con un water mentre facevo la doccia.


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